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EMERGENZA CORONAVIRUS

LETTERA APERTA ASSONIDI PER IL MINISTRO DELLE PARI OPPORTUNITA' E IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE

Alla cortese attenzione

Dott.ssa Elena Bonetti
Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia

Dott.ssa Lucia Azzolina
Ministra dell’Istruzione

E, p.c.
Alle Signore e Signori
Componenti il Comitato Tecnico Scientifico


Gentili Signore Ministre,
In questo periodo di emergenza sanitaria Assonidi, attraverso la propria organizzazione, ha continuato a confrontarsi ed interagire con le strutture associate, titolari e gestori che hanno espresso le proprie considerazioni sulla crisi e le incertezze per l’immediato futuro.
Insieme a loro abbiamo avviato alcune riflessioni che caratterizzano un dibattito fondamentale, legato al tema dell’offerta educativa futura e del rapporto fra sicurezza, benessere dei bambini e delle famiglie ed economia delle strutture.
Il vero rischio per la categoria, ad oggi, è la mancanza di regole, l'assenza di chiarezza riguardo al percorso che si vuole intraprendere, la non sostenibilità economica delle proposte fatte e il volersi concentrare su due categorie che hanno esigenze opposte: i bambini e gli adulti.
Un’apertura come quella paventata dai media rappresenta un rischio per l’esistenza stessa dei servizi educativi e per l’occupazione di chi vi lavora, quasi quanto la chiusura prolungata.
Ci riferiamo, in particolare, ad una possibile sperimentazione che punta su gruppi ridotti di bambini: tre, forse quattro per ogni educatore, rigorosamente separati nel corso della giornata.
Parliamo, infatti, di bambini confinati da oltre due mesi e di adulti, educatori e genitori che torneranno a circolare per recarsi al luogo di lavoro. Si tratta di due gruppi che hanno esigenze diverse.
I bambini, per loro natura, non possono essere costretti al distanziamento sociale mentre gli adulti potranno osservare le regole e autocertificare la loro situazione sanitaria.
Tantomeno possiamo parlare di rapporti educatori-bambini differenti da quelli attuali, per via della sostenibilità economica della proposta.
Dobbiamo pensare che in un mese non è possibile rivoluzionare un modello pedagogico come quello dell’asilo nido.
Possiamo obbligare l'adulto alla regola e alla trasparenza nella comunicazione della reale esigenza di aderire al servizio educativo in questa sua riapertura sperimentale.
In alternativa dobbiamo essere onesti e aspettare a riaprire soltanto quando la situazione sarà sicura e sostenibile.
La proposta di riaprire deve essere accompagnata, in ogni caso, da un reale sostegno economico a fondo perduto per poter affrontare questa transizione, inclusi i costi necessari agli adeguamenti strutturali e organizzativi.
Come può una struttura rinunciare agli ammortizzatori sociali per tutto il personale per poi ritrovarsi ad aprire con pochi bambini, un nuovo modello di nido, riprendere a sostenere i costi e, allo stesso tempo, saldare i debiti accumulati in questo periodo di chiusura?
Se vogliamo a tutti i costi andare incontro alle esigenze degli adulti non possiamo penalizzare i bambini, né modificare un servizio educativo rendendolo di pura custodia, con costrizioni inattuabili per i bambini della fascia 0-6 anni.
Il tema di come riaprire deve essere caratterizzato da: sostenibilità, sicurezza, regole e protocolli attuabili.
Non dobbiamo dimenticare che i bambini, dalla sera alla mattina, sono stati allontanati dalla propria vita quotidiana in asilo, con una rottura improvvisa e priva di accompagnamento, senza alcun “rito di chiusura”.
Qual è la qualità educativa con la quale vogliamo riaprire? Quale contesto educativo siamo in grado di garantire? A spese di chi?
Senza perdere altro prezioso tempo, è urgente che nelle prossime settimane vengano riprogettati i servizi 0-3, partendo dall'attuale percorso pedagogico e dalle reali esigenze di un gruppo di adulti che deve tornare al lavoro.
Possiamo pensare alla riapertura dei centri per sole 7 ore o in alternativa gli asili nido e le scuole dell'infanzia riapriranno tra qualche mese.
Oggi, per venire incontro alle esigenze di conciliazione degli adulti, possono riaprire solo percorsi sperimentali, rischiosi per tutti.

Certi della Vostra attenzione, porgo cordiali saluti.

La Presidente
Federica Ortalli
 

 

Categoria: News
Tipologia: Dalle associazioni